Lavoro domestico, il primo contratto compie 50 anni
Il Ccnl fu una conquista di civiltà con la Uiltucs in prima linea fin da allora
Era il 22 maggio del 1974, in una stagione fertile di affermazione di diritti sociali e del lavoro, quando fu firmato il primo contratto collettivo nazionale di lavoro per il lavoro domestico.
L’accordo, che possiamo definire storico in tutti i sensi, rappresentò la prima tappa, quella fondamentale, per l’inizio di un percorso volto a garantire diritti e tutele a una categoria di lavoratrici e lavoratori che è, ancora oggi, poco considerata e sottovalutata. E questo nonostante costituisca sempre di più l’architrave portante del welfare familiare della nostra società.
Da quel primo contratto a oggi, la regolazione del lavoro domestico è passata attraverso molteplici modifiche e continui aggiornamenti. Possiamo ricordare i passaggi più significativi. Nel 1992, l’applicazione del Contratto fu estesa a tutti i lavoratori domestici. Nel 2007, una ridefinizione dei livelli di inquadramento e delle mansioni. L’ultimo rinnovo rilevante è avvenuto l’8 settembre 2020: sono state introdotte novità sostanziali, come migliori condizioni di lavoro e maggiori garanzie in termini di maternità e congedi parentali.
In questo percorso di riconoscimento del ruolo e del valore del lavoro svolto da milioni di persone ogni giorno, la Uiltucs è stata in prima fila fin dalla firma del primo contratto.
Da allora, la nostra organizzazione ha proposto, sostenuto e sollecitato, ogni nuova norma contrattuale destinata a promuovere e sostenere la professionalizzazione del settore, l’introduzione e lo sviluppo di salari adeguati, il miglioramento e il riconoscimento dei livelli professionali, la tutela dei diritti di maternità e la previsione dei congedi parentali, la sicurezza sul lavoro e il miglioramento delle condizioni di lavoro degli assistenti familiari, e in particolare modo delle badanti.
Contratto dopo contratto, nel corso di questi 50 anni, il settore ha visto la nascita progressiva di enti bilaterali che svolgono un ruolo cruciale nel supporto e nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori domestici.
Così, Ebincolf, istituito per la prima volta nel 2002, è stato e rimane fondamentale per la formazione e la tutela dei diritti dei lavoratori.
Nel 2001 le parti sociali firmatarie del contratti, con la Uiltucs in testa, hanno costituito la Cassa di assistenza sanitaria integrativa per colf, badanti e baby sister “Cassa Colf”, con lo scopo di fornire servizi di assistenza sanitaria e previdenziale integrativi e/o sostitutivi delle prestazioni pubbliche.
Possiamo dire che con le due strutture il sindacato e le associazioni datoriali hanno un pilastro di primaria rilevanza per contribuire a valorizzare e sostenere i lavoratori domestici.
Più in generale e nella quotidianità dell’impegno Uiltucs opera, attraverso i suoi dirigenti e i suoi delegati, per migliorare costantemente le condizioni di lavoro e la tutela sindacale e legale degli assistenti familiari. Tanto più in un contesto economico e sociale di crisi, di perdita del potere d’acquisto dei salari, e in cui sono ampiamente diffusi il lavoro nero e la precarietà.
Uiltucs, dunque, continuerà ad agire e lottare per migliorare le condizioni economiche di colf, badanti e baby sitter, garantire loro una formazione professionale continua e rafforzare i diritti di sicurezza e salute sul lavoro. Tutto questo con un obiettivo: rendere il lavoro domestico sempre più dignitoso e riconosciuto, assicurando salari e tutele adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori.